Niente più tabù: oggi la gamma delle pratiche sessuali degli italiani è molto articolata e comprende anche il sesso anale. Secondo un Rapporto del Censis pre-pandemia sui comportamenti sessuali nel Belpaese, il 33,1% dei nostri connazionali tra i 18 e 40 anni avrebbe una certa confidenza con le posizioni sesso anale. Queste sarebbero le quarte nella classifiche delle preferite dopo il sesso orale (80,7%), la masturbazione reciproca (67%) e l’uso di un linguaggio osceno durante il rapporto (praticato dal 46,9% degli italiani). «Il sesso anale è sempre stato molto meno sdoganato di altre pratiche sotto il profilo culturale soprattutto se a ricevere è l’uomo» spiega Valentina Cosmi, psicoterapeuta, sessuologa SISP e consulente Lelo, che aggiunge: «Si ritiene ancora che renda l’uomo meno virile, eppure l’anatomia maschile ci insegna che può regalare un certo piacere».
Non a caso tra i sex toys sono sempre di più quelli dedicati anche alla stimolazione interna della ghiandola prostatica. Tant’è che sentiamo sempre più spesso parlare di orgasmo prostatico: se non tutti lo sperimentano è perché storicamente ci si è sempre concentrati su quello che arriva dal pene. Ma l’esperienza dell’uno non esclude quella dell’altro. Indipendentemente dalla propria identità di genere o dall’orientamento sessuale, fare sesso anale la prima volta potrebbe richiedere un po’ di pazienza. «I tessuti della zona perianale sono meno elastici rispetto a quelli della vagina e del prepuzio» continua Cosmi «e ciò deve comportare sempre l’assunzione di una certa responsabilità. Non si tratta solo di chiedersi in quale misura il sesso anale fa male: come in tutti i rapporti consensuali è anche una questione di responsabilità morale e sentimentale».
Andarci piano e rispettare il partner è, dunque, il segreto per una prima volta indimenticabile. Nel canale anale e nel retto ci sono, infatti, diverse terminazioni nervose ma la piacevolezza dell’atto varia da persona a persona. In caso di sesso anale doloroso, dunque, meglio attenersi ai desideri e alle richieste della parte passiva. Per arrivare pronti a un rapporto anale a due, ci si può preparare con appositi sex toys. Ne esistono di specifici sia per lei sia per lui. Questi ultimi, in particolare, stanno diventando sempre più popolari, il che ha portato allo sviluppo di prodotti rivoluzionari.
Sembra poi che il massaggio prostatico nell’uomo abbia anche diversi vantaggi dal punto di vista fisico. L’educatrice sessuale Sunny Megatron, conduttrice della serie Sex with Sunny Megatron, parlando dei benefici che questa pratica può apportare afferma: «Molti medici sono convinti che un regolare massaggio della prostata aiuti a proteggere da malattie, compreso il cancro. Studi dimostrano che il massaggio aiuta ad espellere tossine, fluidi e a liberarsi da blocchi che non sono risolvibili con la sola eiaculazione. In aggiunta allevia la tensione e aumenta la circolazione sanguigna nella zona perianale, il che può avere conseguenze positive sulla salute».
Ma se il massaggiatore prostatico risulta un tool facoltativo per prepararsi al sesso anale, il lubrificante è invece fondamentale. E questo indipendentemente dal fatto che a ricevere per la prima volta sia una donna o un uomo. Il retto e l’ano, infatti, al contrario del pene e della vagina, non si lubrificano nemmeno quando il livello di eccitazione è altissimo. La natura non ha previsto per loro ghiandole con questa funzione e perciò hanno bisogno di un aiuto. La saliva spesso non basta. Soprattutto la prima volta. Per questo è sempre meglio ricorrere a un lubrificante specifico.
Quelle di ultima generazione sono a base d’acqua e arricchite con acido ialuronico. Caratterizzate da una texture spessa e “scivolosa”, sono testate anche per le pelli sensibili e altamente tollerate persino da quelle allergiche. Inutile sottolineare quanto utilizzarle possa ridurre notevolmente l’eventuale dolore della prima volta. Nell’ambito delle relazioni eterosessuali, una domanda però resta costante: alle donne piace il sesso anale? Anche loro hanno una struttura interna che ricorda la prostata maschile ma è solo un abbozzo che prende il nome di ghiandole di Skene. Sono facilmente stimolabili senza la necessità di ricorrere al sesso anale.
È vero poi che la zona perianale è ricca di terminazioni nervose che possono restituire piacere ma è altrettanto vero che, con l’evoluzione, il sesso in generale non è più solo un atto fisico: al puro piacere corporeo si sono affiancate componenti emotive e mentali che possono amplificare le sensazioni o al contrario inibirle. Per questo la domanda qui sopra – ovvero “alle donne piace il sesso anale?” – non può trovare una risposta univoca. Ciò che conta è che qualsiasi donna dovrebbe sentirsi libera – anche a livello psicologico – di scegliere se assecondare o meno la richiesta del partner di fare sesso anale senza pressione alcuna. Altro aspetto importante quando si pratica sesso anale è l’igiene: l’ano va lavato mediante getto d’acqua con un detergente intimo che non ne alteri le mucose. Sia prima sia dopo il rapporto.