Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell’attacco condotto con droni contro la residenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea la scorsa settimana. Lo ha dichiarato il portavoce di Hezbollah Mohammed Afif nel corso di una conferenza stampa.
Hezbollah ”rivendica la sua piena, completa ed esclusiva responsabilità per l’operazione di Cesarea che ha avuto come obiettivo Netanyahu”, ha detto ai giornalisti Afif.
“Gli occhi dei combattenti della resistenza vedono e le loro orecchie sentono, quindi se le nostre mani non ti hanno raggiunto questa volta, allora tra noi e te ci sono giorni, notti e il campo di battaglia”, è la minaccia arrivata dal responsabile delle relazioni con i media di Hezbollah, che ha rivendicato la responsabilità della “Resistenza Islamica” per “l’operazione Cesarea e per aver preso di mira l’abitazione del criminale di guerra”, il premier Netanyahu.
“Quello avviato sotto il fuoco non può essere ripreso attraverso la politica”, ha detto ancora Afif, in riferimento ai negoziati avviati ieri a Beirut dall’inviato presidenziale americano Amos Hochstein. In una conferenza stampa, Afif ha ribadito che “non ci sarà una tregua sotto il fuoco israeliano”.