Natalità santa e pornata! Ehi, una pornostar non può rimanere incinta mentre porna su un set! No e poi no!!! È illogico soltanto pensarlo! Se la cava solo chi se lo sogna e gli viene duro perché onanista feticista dell’atto di ingravidare, una roba che, vi giuro, è un mentale feticismo a sé, fatto e finito, e pure a deriva cuckold, se ti vuoi dar piacere per intermezza persona… ma appunto è un sogno, pazzo, una fantasia, estrema, e non può essere la realtà.
Sicché, che delirano gli “spiritosoni” che si permettono di sfottere le gravidanze social esibite dalle pornostar, o delle porno creator? Una pornostar lavora col suo corpo e col suo sesso, non mette a disposizione il suo utero per gli spermatozoi dei colleghi! Ma lo sapete come funziona su un set porno? Le pornostar non possono rimanere incinte perché non hanno il ciclo!
Tranne casi di diniego per specifici motivi di salute, un po’ tutte le pornostar fermano il ciclo con la pillola che lo azzera completamente, e anche per mesi di seguito. Un metodo anticoncezionale, l’assenza di ciclo indotta, prassi medica negli USA nel porno come fuori dal porno, per le donne che lo vogliono e lo decidono, di stoppare il ciclo, ma metodo guardato storto in Italia, per colpa della educazione cattolica, che vede in ogni procedura scientifica “invasiva” del corpo della donna, e della sua naturalità, un anatema, e un pericolo.
Pericolo che non c’è, se annulli il ciclo secondo misure mediche. E il ciclo ti ritorna, intatto, e atto al suo scopo, appena ti risolvi di smettere codesto trattamento. Così, se una donna pornostar e non pornostar ne ha l’intenzione, con l’uomo che ama o con chi le pare, o con qualsiasi altro procedimento che la scienza le offre, può consentire a uno spermatozoo di centrare il suo ovulo, ed ecco che rimane incinta.
Ma poi, signori, una attrice porno non può sul set rimanere incinta anche perché i colleghi col pene sono in gran parte in vasectomia non definitiva, altra pratica che qui in Italia è malvista, non se ne parla, quando fuori da noi, in Occidente, non dico sia la norma ma è una possibilità data agli uomini che non vogliono ingravidare nessuna.
Nel porno, nel sesso pornografico senza preservativo, ti devi difendere da ogni malattia sessualmente trasmissibile, e lo fai 1), con una condotta di vita sana, integra, se promiscua fuori dal set con l’uso del condom, tassativo, e 2), se sei un/pornostar sei setacciato, classificato, sorvegliato, e monitorato nei tuoi coiti sui set da un database che tiene memoria e conto di essi e di tutti i test che obbligatoriamente ti devi fare ogni 7 e 14 giorni. Tamponi sessuali compresi. Il tuo sesso e il tuo stato di salute nel porno non hanno privacy! Non possono averla! Assolutamente no.
Un mese fa Valentina Nappi col suo finto pancione ha burlato chi la segue su IG, e fuori. Meglio passare oltre a chi, sotto i selfie della sua finta gravidanza, le ha postato “chissà quale caz*o sarà il padre”, e pure “sarà figlio di milioni di DNA”? E che dire degli autori di post quali “tanto te lo perdi camminando”, e “non sarà partorito, scivolerà direttamente”?
E non lo scrivono solo alla falsa incinta Nappi (e Valentina “Get Her Ass Pounded” nel nuovo anal, annientante, per HardX, altro che ciucci e pannolini…) ma pure a chi, lavoratrice del sesso, e incinta, e sul serio, lo (di)mostra social. Davvero c’è chi crede che la vulva di una porno attrice sia diversa, e come, più larga, più grande, sbordata, rispetto a quella… di chi, ah sì, lo so, di sua moglie…?
Signori, la vulva di una pornostar è identica a quella di una non pornostar! Tutto il sesso porno che fa non la allargano né la deturpano in nessun modo. E in sala parto tale porno vulva si comporta come ogni altra. Contenti, burloni da tastiera? Ma perché invece di scocciare una creator sventola e col pancione, e che sui social del suo corpo sexy e gravido ne fa libera esibizione (e moneta), non chiedete a Babbo Natale in dono un po’ di sale in zucca?