“DISARMATE IL CUORE. CIÒ NON SIGNIFICA IMPUNITÀ E CONDONO DELLE ATROCITÀ…” – PAPA FRANCESCO TRATTIENE LE LACRIME MENTRE ASCOLTA LE TESTIMONIANZE DELLE VITTIME DI VIOLENZE, TORTURE E BARBARIE IN CONGO – IL RACCONTO DI UNA BAMBINA STUPRATA PER TRE MESI, DA DIECI UOMINI, E COSTRETTA A MANGIARE CARNE UMANA: “CHI SI RIFIUTAVA VENIVA FATTO A PEZZI E GLI ALTRI ERANO COSTRETTI A MANGIARLO”…
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Serge è un ragazzo congolese di Kinshasa con l’energia e i sogni dei suoi 18 anni […]: «Vorrei visitare il Canada – dice un po’ in francese un po’ in inglese -. Poi mi piacerebbe diventare uno scrittore. E un altro viaggio su cui fantasticavo era a Roma, piazza San Pietro, per vedere il Papa. Ma oggi Francesco è venuto da noi. Da me».
Anche Serge, come migliaia di altri fedeli, hanno trascorso la notte dormendo fuori dai cancelli, su un grande prato, in attesa dell’apertura degli ingressi dell’aeroporto «Ndolo» per la Messa del Pontefice. […] Alla Celebrazione partecipa più di un milione di persone.
È la grande festa di Kinshasa. E di tutto il Congo: le scuole sono chiuse come anche molte attività lavorative. La popolazione per oltre il 90% è cristiana, tra cattolici […], protestanti e pentecostali. Nel pomeriggio alla nunziatura il Papa conforta le vittime dei conflitti, che arrivano dal Kivu, dove il 22 febbraio 2021 fu ucciso l’ambasciatore italiano Luca Attanasio.
«Alcuni hanno perso la vita mentre servivano la pace, come Attanasio – afferma il Pontefice -, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo, assassinati due anni fa. Erano seminatori di speranza e il loro sacrificio non andrà perduto». Il Pontefice ascolta racconti di torture agghiaccianti. Le testimonianza sono crude. Bergoglio trattiene a stento le lacrime. Ladislas ha visto con i suoi occhi fare a pezzi il papà. Bijoux, oggi 17enne, ha subito abusi da quando ne aveva 14, è rimasta incinta del guerrigliero che l’ha violentata per 19 mesi: ha portato i due gemellini dal Papa.
Emelda è stata stuprata per tre mesi, ogni giorno, da dieci uomini, tenuta prigioniera nuda, costretta a mangiare carne umana: «A volte mescolavano le teste delle persone con la carne degli animali. Chi si rifiutava di mangiarle veniva fatto a pezzi e gli altri erano costretti a mangiarlo».
Vengono posti ai piedi della croce i simboli del male subito, dai coltelli utilizzati dagli aguzzini alle stuoie sulle quali sono state violentate le donne. Il Papa in nome di Dio deplora gli attacchi armati, «gli stupri, la distruzione e l’occupazione di villaggi, il saccheggio di campi e di bestiame che continuano a essere perpetrati». Mentre il sole cala dietro il fiume Congo, il Pontefice compie un atto di penitenza: «Mi rivolgo al Padre che è nei cieli, umilmente abbasso il capo e, con il dolore nel cuore, gli chiedo perdono per la violenza dell’uomo sull’uomo. Padre, abbi pietà di noi».
Incoraggia le vittime a «disarmare il cuore. Ciò non vuol dire smettere di indignarsi di fronte al male e non denunciarlo, questo è doveroso! Nemmeno significa impunità e condono delle atrocità. Quello che ci è chiesto, in nome del Dio della pace, è smilitarizzare il cuore: togliere il veleno, rigettare l’astio, disinnescare l’avidità, cancellare il risentimento». E poi «mai più violenza, rancore, rassegnazione!».