NEI NEGOZI 156 FURTI AL GIORNO NEL 2021, TRE SU QUATTRO IMPUNITI. LE SITUAZIONI PIÙ CRITICHE NORD: MILANO ‘MAGLIA NERA’, IN CALO LE DENUNCE PER SFIDUCIA VERSO LE ISTITUZIONI…
Furti e ‘spaccate’ continuano a essere un grosso problema per tanti commercianti e altrettanti artigiani. Le situazioni più critiche si verificano al Nord: Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province d’Italia dove i negozianti sono i più bersagliati dai malviventi.
A livello nazionale in quasi 3 casi su 4 gli autori di questi furti compiuti ai danni di negozi e botteghe rimangono impuniti. Stiamo ovviamente parlando di reati contro il patrimonio che sono stati denunciati dalle vittime alle forze dell’ordine che, si stima, costino alle attività economiche attorno ai 3 miliardi di euro all’anno.
È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati dell’Istat, che precisa di non voler sollevare alcuna critica nei confronti delle forze dell’ordine. “La difficoltà di consegnare alla giustizia coloro che si sono resi responsabili di questi illeciti sta diventando ormai cronica e, probabilmente, sta condizionando anche le statistiche. Non è da escludere, infatti, che la riduzione del numero delle denunce registrato negli ultimi anni prima dell’avvento del Covid, non sia riconducibile a una ritrovata sicurezza, ma a un atteggiamento di sfiducia delle vittime nei confronti delle istituzioni che li spinge a non denunciare alle autorità giudiziarie il danno subito”.
Le denunce per furto nel 2021: oltre 55mila
Nel 2021 (ultimi dati disponibili) ci sono state 56.782 denunce per furto nei negozi presenti in Italia, il 10,8% in più di quante ne sono avvenute nel 2020 (l’anno più critico della crisi pandemica). Praticamente gli operatori commerciali/artigianali nel 2021 hanno subito 156 furti al giorno, 6,5 ogni ora e 1 ogni 9 minuti. Di questi 56.782, nel 72,3% dei casi – praticamente quasi 3 su 4 – l’autore/gli autori del delitto non sono stati catturati dalle forze di polizia entro un anno dall’evento. Le regioni dove i malfattori la fanno franca maggiormente sono Umbria e Marche (entrambe nel 73,8% dei casi), la Campania (79,8%) e, in particolar modo, nel Lazio (81,3%).
Lombardia, Emilia Romagna e Liguria le regioni più martoriate
Se, invece, analizziamo il numero di furti avvenuti ogni 100 mila abitanti, Lombardia (138,8), Emilia Romagna (142,1) e Liguria (144,8) sono le regioni più “martoriate” dai rapinatori. A livello provinciale, infine, i territori più colpiti dalle scorribande di questi malfattori sono Torino con 155,5 furti denunciati ogni 100 mila abitanti, Firenze con 160,3, Imperia con 167,5, Rimini con 186,5, Bologna con 186,9 e Parma con 194,5.
Maglia nera a livello nazionale è Milano con 222,8 furti ogni 100 mila abitanti. Le strategie di difesa apportate dai negozianti sono note ai più: negli ultimi anni per difendersi dalle “razzie” dei malviventi c’è stato un boom di installazioni di saracinesche, inferriate e vetri antisfondamento. I negozi sono diventati dei fortini che, controllati 24 ore su 24 dai sistemi di videosorveglianza, hanno “arginato” queste intrusioni.
Il numero delle assicurazioni è in calo
Spesso, però, nei palazzi di pregio o negli edifici più recenti montare delle grate non è consentito. Va poi segnalato che il numero di coloro che ricorrono a una assicurazione è in calo. Il premio di una polizza contro i furti ha ormai dimensioni economiche proibitive, soprattutto per alcune tipologie merceologiche, quelle, ovviamente, di maggior pregio. Storicamente le categorie più attenzionate da ladri e rapinatori sono gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai. Le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti che hanno in cassa.
Ora grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo il rischio è sceso, tuttavia rimangono ancora un obbiettivo sensibile per molte bande dedite ai furti. Da qualche anno sono sempre più nel mirino dei criminali anche i negozi di prodotti tecnologici (computer, cellulari, Tv), gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi.