TAROCCHI GRATIS NEWSNella traiettoria del favoloso gol che Simone Pafundi ha segnato alla Svezia ci sono mescolate bellezza e rimpianto. Di Pafundi si parla molto, ma lo si vede poco. E nelle rare occasioni in cui abbiamo la possibilità di ammirarlo in campo arriva la conferma di un talento purissimo, unico nel panorama del calcio italiano, eppure silenziato dalla pigrizia e dalla paura di chi ancora lo relega nella sala d’attesa. Classe 2006, 17 anni compiuti a marzo. Con addosso la maglia dell’Under 19 il ragazzo ha segnato uno di quei gol che danno un’accelerata al cuore degli appassionati di calcio. All’altezza dei venti metri dalla porta avversaria, leggermente defilato sulla destra, Pafundi stoppa il pallone con il destro, se lo passa rapidissimo sul sinistro, manda fuori giri un difensore avversario, alza la testa e calcia. Tiro perfetto, parabola sinuosa, gol all’incrocio dei pali. Gol così li segna Messi. Sono passati due minuti dal fischio d’inizio, Svezia-Italia finirà 2-2 (doppietta di Pafundi), gli azzurri hanno timbrato la qualificazione ai prossimi campionati Europei di categoria. Quel giorno Pafundi debuttava con la nazionale maggiore, contro l’Albania una manciata di minuti di recupero per la gloria, per il record – aveva 16 anni e 8 mesi, il più giovane debuttante in Nazionale negli ultimi cento anni – e per lanciare un amo verso il futuro. Era successo tutto molto in fretta, poi però non è successo più niente. Il Tempo si è congelato, un anno è passato. E i minuti messi a referto in campionato quest’anno sono solo 7 (!). Sette minuti di niente, nell’attesa di qualcosa. Si è arrivati al paradosso di un ragazzo – ma non è il solo – che ha giocato più partite con le varie nazionali giovanili (dall’Under 16 all’Under 20 Pafundi ha messo insieme 16 presenze e 7 gol) che con il suo club: solo 10 presenze nell’ultimo anno solare (8 l’anno scorso, il debutto alla fine del campionato 2021-22 e i sette minuti di quest’anno). La Serie A Pafundi continua a vederla dalla panchina, un Pollicini – è alto un metro e sessantacinque – imbottito in una tuta extralarge, aspettando un futuro della sua taglia. Si fosse chiamato Pafundic o Pafundinho, forse a quest’ora staremmo parlando di un piccolo grande fenomeno. Invece si chiama Simone Pafundi, è già passato un anno dalla sua apparizione, ogni tanto la sua stella manda bagliori che somigliano a segnali di un astronauta perduto in una galassia lontanissima: sono qui, mi vedete?CONTINUA A LEGGERE SU TAROCCHI GRATIS
SIMONE PAFUNDI LA NUOVA STELLA DEL CALCIO
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