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Alain Delon da gran seduttore ad alloccone della badante

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Dei figli di Alain Delon che nei prossimi anni si spartiranno i resti smembrando case e disseppellendo ori l’unico che […]

Dei figli di Alain Delon che nei prossimi anni si spartiranno i resti smembrando case e disseppellendo ori l’unico che mi abbia mai interessato era anche l’unico (diciamo l’unico di cui si sappia) che non ha riconosciuto: Ari Boulogne, morto a 60 anni l’anno scorso, figlio di Nico, Christa Paffgen, la spaziale artista che fu tra l’altro cantante di The Velvet Underground.

Ari è passato da una clinica a un’altra, da una droga a un’altra, da una depressione maggiore a una peggiore. È stato cresciuto dalla madre di Delon, ha avuto una figlia, Blanche, che ha chiesto il test del Dna. Era l’unico, Ari, ad aver ereditato dal padre quel patrimonio indisponibile, indecifrabile, quel tesoro ineguagliabile che non ha nome: non esattamente la somiglianza, no, qualcos’altro. Quello che quando vedi gli altri figli dici sì, certo. Carucci. Però il padre. Forse era una tristezza, o qualcosa così, nella ferocia.

Il grande seduttore che cade nella rete della badante. Quale destino più tragico per Alain Delon, sempre che sia andata così con Hiromi Rollin, 66 anni, giapponese, accanto all’attore negli ultimi 25 anni della sua vita. Fino al 5 luglio 2023, quando la donna è stata allontanata dalla casa di Douchy, dopo la denuncia dei tre figli: Anthony, nato nel 1964 dal matrimonio con Nathalie Canovas per cui aveva lasciato Romy Schneider e poi Alain-Fabien (1994) e Anouchka (1990) nati dalla relazione con la modella olandese Nathalie von Breemen. Fratelli separati da dispute ereditare e antiche gelosie, uniti nel cacciare quella che ritenevano approfittasse dello stato psicologico del padre.

La Rollin ha cercato in tutti i modi di rivedere quello che definiva il suo compagno. «Mi manca e so che gli manco. Si starà chiedendo dove sono, perché me ne sono andata». Anche lei ha denunciato i tre figli di Delon, Anthony, Anouska e Alain-Fabien, per violenze, furto (dalla casa sarebbero siano spariti i suoi effetti personali) e diffamazione (perché definita «dama di compagnia»). Per i tre eredi Delon si tratterebbe della storia troppo comune, di un anziano preda della sua fragilità e di chi se ne approfitta. Per Hiromi invece si tratta di una storia importante.

Un amore iniziato tanti anni prima, quando lui era capacissimo di intendere, di volere e di decidere chi amare. Hiromi sostiene di averlo conosciuto quando lavorava come assistente alla regia nel film Coreografia di un delitto e di essersi trasferita a Douchy qualche anno dopo la separazione dell’attore da Rosalie van Breemen.

«Alain era ancora in buona forma. Andava a Parigi per i suoi affari, passava il weekend con me e i cani. Stavamo bene, facevamo passeggiate, parlavamo molto – ha confidato al settimanale Chi -. Anouchka e Alain Fabien erano in affidamento congiunto, venivano a Douchy una settimana ogni due e in quel caso io mi eclissavo. Crescendo hanno però iniziato a ignorarmi, non mi accettavano. Mi vedevano come una minaccia».

«La conobbi nel gennaio 1991 – ricorda – durante un servizio fotografico per la rivista Elle dove Delon posava con Eva Herzigova». Nel dicembre 2021, è Hiromi a chiamare Marizy, perché Alain voleva rivederlo: «Avevamo avuto qualche discussione che ci aveva allontanato – dice Marizy – sono tornato a Douchy, nel febbraio 2022. L’ho ritrovato un po’ tra le nuvole. Sono tornato a maggio 2023 e ho fotografato momenti bellissimi tra loro. Alain ha addirittura suggerito un titolo per questa serie: L’ultima donna della mia vita. Con grande gioia di Hiromi, e posso capirlo, queste immagini le danno una forma di riconoscimento». Due mesi dopo i figli decidono che il padre non deve più vederla. Hiromi si dispera: «Hanno rubato la mia vita».

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