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ALAIN DELON I FIGLI CONTRO LA BADANTE PER L’EREDITÀ

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Nuovo risvolto nella vicenda giudiziaria che da due settimane coinvolge Alain Delon, mostro sacro del cinema francese ormai 87enne, finita al centro dell’attenzione mediatica. La stampa d’Oltralpe apre sulla notizia della perquisizione in corso del domicilio personale di quella presentata come la sua “dama di compagnia”, o “compagna giapponese”, Hiromi Rollin, denunciata due settimane fa dai tre figli della star per “molestie morali, appropriazione indebita di corrispondenza e abuso di animali”.

L’indagine preliminare è quindi entrata nel vivo, con i gendarmi della sezione ricerche di Orleans, sostenuti dalla brigata di ricerche di Montargis (Loiret), che hanno fatto visita all’abitazione privata di Rollin, poi trasformata in perquisizione della sua casa a Suresnes (Hauts de Seine) dopo l’assenso della donna. L’artista giapponese di 66 anni è stata denunciata da Anthony, Alain-Fabien e Anouchka Delon con una serie di accuse formalizzate a suo carico, che lei respinge in blocco.

Come riferito dai media francesi, nelle prossime ore l’ex assistente di cinema presentata come la compagna di Alain Delon verrà ascoltata dagli inquirenti nel corso di un’audizione libera. “Dopo aver esaminato le denuncia dei tre figli di Delon, l’ufficio del pubblico ministero di Montargis ha deciso di aprire un’indagine preliminare affidata congiuntamente alla Sezione di ricerca di Orleans e alla Brigata di ricerca di Montargis”, aveva annunciato l’11 luglio il pubblico ministero di Montargis, Jean-Cedric Gaux.
Le accuse

È dal 2021 che Alain Delon presenta la Rollin come la sua compagna, colei che lo segue e se ne prende cura da quando è rimasto vittima di un incidente cardiovascolare due anni prima. I tre figli della star accusano la donna di “molestie morali”, “appropriazione indebita di corrispondenza” e “maltrattamento di animali”.

Anthony Delon ha sporto una seconda denuncia contro la Rollin per “violenze volontarie, sequestro di persone vulnerabili, abuso di debolezza e molestie morali”, sulla base di fatti riscontrati da un anno e mezzo. In altre parole sospettano che la sua cosiddetta governante stia isolando il padre per controllarlo del tutto.
La replica della donna

Yassine Bouzrou, legale della Rollin, ha comunicato che la sua cliente “contesta l’integralità dei fatti”, argomentando che è davvero l’ultima compagna dell’attore e non una semplice governante incaricata di mantenere la tenuta di Douchy e vegliare sulla star, lasciato da solo.

In un documento indirizzato al procuratore di Montargis, la donna afferma di aver conosciuto intimamente Delon dalla fine degli anni ’80, prima di stabilirsi a Douchy nel 2006. “Hanno poi vissuto insieme e condiviso una vita di coppia fino a quando non verrà espulsa dalla casa il 5 luglio 2023”, afferma il suo avvocato in estratti pubblicati da “Le Parisien”. I rapporti sono sempre stati tesi tra Hiromi e i figli dell’attore, che l’avrebbero vista male da subito.

L’attore ha persino scritto una dichiarazione l’anno scorso in cui affermava di rifiutarsi di sposarla. Per l’avvocato di Hiromi c’è da temere “che vogliano assicurarsi che l’eredità del padre vada a loro integralmente e che nessuna liberalità intervenga a vantaggio di chi condivide la sua vita quotidiana”.
Il patrimonio di Delon

In effetti per la stampa francese, dietro al braccio di ferro tra i tre figli della star del cinema francese e la Rollin si profila l’ombra dell’eredità di Delon, detentore di un cospicuo patrimonio. Star di fama mondiale, possiede una ricchezza importante acquisita durante i suoi 50 anni di carriera: 90 film all’attivo, una casa di produzione che ha diretto per 20 anni, televisione, teatro, cachet per le pubblicità – è stato a lungo il volto del profumo Eau Sauvage di Dior – senza dimenticare le licenze intorno al suo nome che generano veri e propri affari, come le sigarette Alain Delon andate a ruba fino al 2018 in diversi Paesi, come Thailandia, Vietnam e Cambogia.

Ci sono da aggiungere contratti, royalties che ha investito in immobili e collezioni di opere d’arte, una delle sue passioni. In particolare, possedeva un appartamento di 780 mq a Parigi con terrazza e vista sulla Torre Eiffel, prima di acquistare una residenza a Marrakech, lo Zahia Palace, ex proprietà dei Getty, poi venduta. Oggi conosciamo almeno due sue proprietà: la tenuta Douchy, nel Loiret, 120 ettari di bosco e stagno, e il suo appartamento a Ginevra, che ha completamente ristrutturato nel 2019, con sauna e giardino sulla terrazza.

A ciò si aggiunge il frutto delle molteplici aste che la star ha fatto organizzare negli ultimi anni: 8 milioni di euro per la sua ultima vendita di opere d’arte lo scorso giugno, 4 milioni per una decina di bronzi di Bugatti nel 2016, 9 milioni per alcuni dei quaranta dipinti degli anni ’50 nel 2007, oltre alla sua collezione di armi e alla sua cantina di bottiglie prestigiose. Se la fortuna esatta di Alain Delon rimane un segreto ben custodito, supera sicuramente i 10 milioni di euro.

Il vecchio leone aveva fatto di tutto per evitare uno scenario alla Johnny Hallyday, segnato da una battaglia mediatica e di famiglia intorno alle questioni di eredità. “Ho già organizzato con i miei avvocati svizzeri praticamente tutto ciò che accadrà il giorno in cui dovrò partire”, aveva dichiarato Delon nel 2019 a “L’Illustre'”, ma ora i fatti vanno in un’altra direzione. Con questa vicenda giudiziaria molto mediatica, la stampa francese si sofferma sul “triste crepuscolo di una leggenda”, indebolito da un ictus, in lutto per la perdita dei propri cari, il vecchio leone solitario deve ora affrontare molestie morali nel suo primo cerchio.

Rinchiuso nella sua tana di Douchy, il vecchio Samurai vive solo di ricordi, di fantasmi, nella solitudine. Un’emarginazione che si è imposto, disgustato da un mondo che non riconosce più, ma la situazione sarebbe improvvisamente peggiorata nell’ultimo anno secondo quanto denunciato dal figlio Anthony, che punta il dito contro l’ultima donna che condivide la vita dell’attore, allo stesso tempo segretaria e governante.

Delon e Rollin si sono conosciuti diversi anni fa sui set in cui lavorava come assistente, ma l’avvicinarsi vero e proprio con l’attore risale al 2019, quando rimane vittima di un ictus. Da allora Delon l’ha ufficialmente presentata come “la mia compagna giapponese”, per le cure ricevute da lei e la sua vicinanza durante la convalescenza. Progressivamente Rollin ha avuto un ascendente sempre più grande su Delon, fino a bloccare la comunicazione via mail con membri della sua stessa famiglia, con i quali prima aveva contatti settimanali.

Nel 2021 Anthony Delon, figlio più grande di Alain, si scontra con la donna che ha tenuto nascosta una brutta caduta dell’attore per la quale era stato ricoverato sotto osservazione e aveva ricevuto diversi punti di sutura sulla fronte. Da allora il figlio della star marca stretto la dama di compagnia, fino a scoprire poche settimane fa che il cane del padre, Loubo, al quale è legatissimo, è stato rinchiuso in un canile a Montargis, a sua insaputa.

Questa scoperta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la star è sempre stata legatissima ai suoi cani, di cui una cinquantina è sepolta nel parco di Douchy. Per Alain Delon e i suoi figli arriva allora la piena consapevolezza dell’influenza dannosa di Rollin, cacciata via dalla proprietà, le cui serrature vengono subito cambiate per impedirle di fare ritorno. È l’ultimo duro colpo per Alain Delon che vive da anni una vecchiaia complicata e tormentata, molto indebolito dall’ictus si sposta appoggiandosi ad un bastone, profondamente depresso, vive all’ombra di ricordi, rimpianti e dolore per la perdita dei suoi cari, di cui l’ultima è stata quella dell’ex moglie, Nathalie, portata via da un cancro al pancreas nel gennaio 2021.

Alain Delon è rimasto l’ultimo in vita del suo storico gruppo di colleghi, attori ed amici, tra cui Jean-Paul Belmondo, Jean-Pierre Cassel, Jean-Claude Brialy e Jean-Louis Trintignant. C’è ancora Brigitte Bardot che chiama regolarmente e con la quale evoca la morte. “La vita non mi dà più molto, ho conosciuto tutto, visto tutto, ma soprattutto odio questo tempo, lo vomito. Tutto è falso, tutto è distorto, non c’è più rispetto, non c’è più parola data. So che lascerò questo mondo senza rimpianti”, ha confidato Delon a “Paris Match”.

Per alcuni analisti il caso Delon mette nuovamente in luce, seppur in una prospettiva diversa, abusi e trattamenti degradanti che gli anziani, spesso vulnerabili, subiscono, a prescindere dallo status socio-economico. Che questi abusi o maltrattamenti vengano commessi nella sfera più ristretta, anche a casa, o in strutture gestite da gruppi privati alla direzione degli Ehpad, al centro della bufera da mesi.
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