Indagano due procure, Napoli e Brindisi, per lesioni colpose, e sarebbe una gigantesca class action contro un solo chirurgo estetico se solo fosse possibile un’azione collettiva per interventi di natura diversa: liposculture, addominoplastiche, mastoplastiche… Sono settanta le denunce già presentate, altrettante potenzialmente in arrivo. Tutti lamentano danni estetici e alla salute provocati da Dr. Aesthetic Franco, 70mila follower con video in cui scandiva: «Se volete essere operati, dovete pregare la Madonna che trovi un buco».
LAUREA IN ROMANIA
Antonio Francesco Franco, 30 anni, laurea in Romania, a suo dire chirurgo prodigio, ha operato da fine 2019 a marzo 2024 in Campania e in Puglia, prima di sparire, forse a Dubai, dopo un post in cui lamentava di dover emigrare, giovane cervello in fuga, «inseguito da falsità, diffamazione, calunnie».
Il faldone di immagini e referti raccolto dal medico legale Pasquale Bacco, alfiere di questa vicenda, è una galleria degli orrori: liposuzioni da incubo, cicatrici raccapriccianti, setticemie. «I risultati estetici inguardabili sono niente rispetto ai danni interni…», spiega Bacco, «aderenze, evoluzioni fibrose, retrazioni muscolari, edemi incapsulati, colonizzazioni infettive. Ho una ragazza giovanissima che rischia di non poter avere figli».
LA BATTAGLIA
Se questa non è esattamente una class action, ha però la sua Erin Brockovich: Daniela Sciarra, 48 anni, bionda, occhi azzurri, due figli, ha un lavoro da impiegata come tanti e un coraggio come pochi, e come Julia Roberts nel film, da vittima è diventata capopopolo. «Era settembre 2022, mi ero appena separata, uscivo da un anno nero. Perciò, avevo deciso di concedermi una coccola e togliere una piega sulla pancia dovuta al cesareo. Ho trovato Franco su Instagram».
Tutti i pazienti hanno conosciuto il chirurgo sui social e si sono fidati di quello che vedevano sui social: seni perfetti, addominali scolpiti, gambe levigate. Ora, fra le accuse, c’è quella di aver rubato le foto promozionali da siti stranieri.
Senza Daniela, è probabile, Dr. Aesthetic starebbe ancora operando in Italia. Daniela non solo ha convinto decine di donne a denunciare, ma ha convinto la Clinica Iatropolis di Caserta a mandarlo via. «Ho detto: se non mi fate entrare, chiamo i carabinieri. Mi sono spogliata e ho mostrato la mia pancia devastata e anche le foto di altre dieci persone deturpate».
«Mi sentivo in colpa per aver sottratto soldi ai miei figli per uno sfizio e mi sentivo stupida ed essermi fidata di quel medico, poi a una visita di controllo ho incontrato altri pazienti. Ho conosciuto donne lasciate dai mariti per quanto sono sfigurate, persone che per farsi peggiorare hanno chiesto finanziamenti, famiglie distrutte e ho capito che non dobbiamo essere noi a sentirci in colpa». Due avvocatesse, Maria Carbone e Ilaria D’Onofrio, supportano lei e Bacco e gli appuntamenti napoletani coi legali o per consegnare le cartelle cliniche si tengono nella sala riunioni dell’azienda dove lavora Daniela.
LE TESTIMONIANZE
Nell’inchiesta che Zona Bianca porta avanti su Rete4 da sette settimane, c’è di tutto, c’è la paziente che doveva operarsi alle gambe ma a cui sono state operate le cosce e c’è quella che prima dell’intervento se ne voleva andare ma dice che Franco l’ha fatta anestetizzare e l’ha operata contro la sua volontà. Racconta Daniela.
Appuntamento il 5 ottobre 2022 in clinica: «L’intervento è durato non l’ora promessa ma quasi quattro. A un certo punto, ho sentito un bruciore come da ferro da stiro: l’anestesia locale era finita. Inizio a urlare dal dolore, sento Franco dire all’anestesista: mandala alle Maldive perché mi sta rompendo il ca..o».
Stando alle denunce, diceva sempre di aspettare almeno sei mesi. «I termini per denunciare le lesioni colpose sono di 90 giorni, guarda caso», osserva il dottor Bacco, «infatti una trentina di querele sono state respinte, ma rifacendo le Tac, se emergono nuovi danni, le ripresentiamo, come per Daniela: respira male e abbiamo scoperto uno spostamento del diaframma, che ora preme sui polmoni».
LA CLAUSOLA
Molti non hanno denunciato subito anche perché Franco faceva firmare un consenso informato con la seguente clausola: «Dichiaro di non diffamare o calugnare il medico e al riguardo mi assumo la responsabilità di pagare una multa da 200 mila euro a un milione». «Calugnare», scritto così.
Franco, attraverso il suo legale Tecla Sivo, ha fatto sapere al Corriere che non rilascia interviste e l’avvocato ha invitato a «valutare un’altra e diversa verità» senza fornire però spunti. […Sulle accuse di lesioni neanche una parola. Però, precisa di essere nullatenente in Italia.