Costretto a inginocchiarsi. Schiaffeggiato e spintonato da un gruppo di coetanei. Lui 12 anni appena, nel branco persino qualcuno più piccolo. C’è chi partecipa attivamente, altri riprendono. Tutti lo deridono. «È andata a finire male», dice uno di loro. È accaduto a Vieste, nel Foggiano.
Un’aggressione nell’indifferenza generale. Soltanto un ragazzino ha tentato di intervenire in sua difesa. Invano. C’era anche chi incitava i bulli. Gli aggressori sono già stati identificati dai carabinieri ed è stata informata la Procura dei minorenni: alcuni hanno legami familiari con esponenti della criminalità organizzata. Altri, invece, sarebbero figli di famiglie per bene. Storie diverse, in comune la scelta di prendersela con chi è debole. Solo. Indifeso. Le botte e l’umiliazione. La scena è stata immortalata in un video realizzato con un cellulare. Circa un minuto e mezzo che racconta attimi di terrore. Da solo contro tutti.
Uno dei bulli lo ha costretto a inginocchiarsi e l’ha colpito con uno scappellotto. Il 12enne si è alzato, ha provato a reagire. Ma a quel punto è arrivato un altro ragazzino: lo ha spintonato e schiaffeggiato più volte. Chi ha ripreso la scena, con tutta probabilità, voleva documentare la prova di forza dei suoi compagni.
Perché i protagonisti sono tutti giovanissimi del posto, identificati grazie al filmato. Nel video si vede il resto del gruppo, riunito in cerchio, ad osservare quello che stava accadendo sotto i loro occhi.
«Inchinati» gli intima uno di loro. E poi ancora violenza. «Se fossi io l’avrei già preso a schiaffi» dice, in dialetto, uno dei ragazzi commentando l’assenza di reazione della vittima. A quanto si è appreso, il ragazzino era a Vieste in vacanza, i suoi aggressori invece sono tutti del posto.
Il video è stato condiviso centinaia di volte rimbalzando nelle chat di WhatsApp e facendo il giro della città. E non solo. Un filmato diventato virale che ha scosso l’intera comunità, indignata per quanto accaduto.
«I ragazzi di oggi non sono più educati ai sentimenti» sono le prime parole del sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti. Si rivolge alle famiglie, sottolinea l’importanza del coinvolgimento delle scuole e annuncia attività specifiche. Ricorda che «è importante educare i ragazzi al corretto utilizzo dei social».
Eppure, proprio attraverso Facebook, c’è persino chi minimizza l’accaduto. Non un atto di bullismo, ma una semplice bravata. Al punto che un 12enne aggredito dai suoi coetanei diventa non più solo vittima dei bulli, ma anche dell’indifferenza.
I carabinieri sono anche sulle tracce di chi non ha partecipato attivamente, ma era lì. Ed è rimasto a guardare o incitare alla violenza. «Stiamo convocando in comune – fa sapere il primo cittadino – genitori e minori per capire l’accaduto e attivare eventuali percorsi. Bisogna recuperare i valori». Nel frattempo, sono stati allertati anche i servizi sociali.