IL CALCIO PUZZA, ANCHE IN BRASILE – TERREMOTO NEL CALCIO BRASILIANO PER UNO SCANDALO DI CALCIOSCOMMESSE: FINISCONO IN MANETTE 3 PERSONE (MA SONO PRONTI ALTRI 20 FERMI) ACCUSATE DI AVER TRUCCATO PARTITE DI CAMPIONATO, NELLE DUE PIU’ IMPORTANTI CATEGORIE (LE NOSTRE SERIE A E B) – ALCUNI CALCIATORI AVREBBERO INTASCATO CIRCA 18MILA EURO PER COMMETTERE FALLI, PROVOCARE UN CERTO NUMERO DI CALCI D’ANGOLO O PER FAR PERDERE LE LORO SQUADRE: TUTTE VARIABILI SU CUI UN GRUPPO CRIMINALE SCOMMETTEVA…
Scoppia lo scandalo del calcioscommesse in Brasile: il pubblico ministero dello Stato di Goiás, nel centro-ovest del Paese, oggi ha lanciato la seconda fase dell’operazione ‘Pena Massima’, che da febbraio sta indagando su un gruppo criminale specializzato nella manipolazione dei risultati sportivi delle partite di calcio professionistico. Secondo gli inquirenti, ci sono sospetti che siano state “aggiustate” dai giocatori almeno cinque partite della Serie A del ‘Brasileirao’ 2022, nonché cinque incontri dei campionati regionali (tra cui il Gaúcho e il Paulista).
Nella nuova fase dell’operazione, sono stati spiccati tre mandati di arresto preventivo e 20 mandati di perquisizione e sequestro in 16 località di sei Stati, fra le quali Rio de Janeiro, Santos, San Paolo, Recife, Chapecò e Bragança Paulista. Fra gli atleti accusati di aver truccato i match ci sarebbero il difensore della Chapecoense, Victor Ramos, 33enne ex Standard Liegi, Kevin Lomonaco del Bragantino (la cui abitazione è stata perquisita da agenti delle forze dell’ordine, che gli hanno anche sequestrato il cellulare) e Igor Cariùs dello Sport Recife.
In base a ciò che emerge dall’inchiesta, alcuni calciatori avrebbero preso cifre dai 50mila ai centomila reais (dai novemila ai 18mila euro circa) anche solo per commettere un determinato numero di falli, o per provocare un certo numero di calci d’angolo, oltre che per far perdere le loro squadre. Era infatti su tutte queste variabili che gli scommettitori puntavano i soldi. Le prime denunce sono arrivate alla fine del 2022, quando il centrocampista Romário, che giocava nel Vila Nova di Goiania (il capoluogo dello stato di Goias), accettò 150 mila reais (27mila euro circa) per commettere un rigore contro lo Sport, in una partita valida per la Serie B. Romário, tuttavia, non venne nemmeno convocato per la partita, facendo così saltare l’affare. La storia arrivò a Hugo Jorge Bravo, presidente del Vila Nova nonché poliziotto militare, che si mise a cercare prove e le consegnò al pm statale, dando inizio all’operazione ‘Pena Massima’.