IL MISTERO DELL’AUDIOCASSETTA PORNO NEL RAPIMENTO DI EMANUELA ORLANDI – QUALCHE SETTIMANA DOPO LA SCOMPARSA DELLA GIOVANE, NEL 1983, I PRESUNTI RAPITORI CONSEGNARONO ALL’ANSA UN NASTRO IN CUI SI SENTIVA UNA RAGAZZA ANSIMARE E CHIEDERE AIUTO – GLI INQUIRENTI SOSTENGONO CHE LA VOCE NELLA REGISTRAZIONE NON SIA DI EMANUELA MA DI UN’ATTRICE PORNO – MARCO GIUSTI RITIENE CHE IL SONORO DI UN FILM DELL’83 DOVREBBE ESSERE PIÙ CHIARO, ED ESCLUDE SI TRATTI DI UN HORROR – LA PORNOSTAR JESSICA RIZZO: “A ME NON SEMBRANO GRIDA DI PIACERE. QUI AVVERTO…”
Tutto falso oppure no? Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi presenta da sempre contorni foschi a causa dei numerosi presunti depistaggi. Alcuni si sono rivelati solo atti di mitomania, altri potrebbero essere indagati, dato che oggi il Vaticano ha aperto un’inchiesta sul caso. La trasmissione “Chi l’ha visto?” ha preso in esame alcuni di questi presunti depistaggi: dalla cassetta lasciata all’Ansa nel luglio 1983 alla cosiddetta pista inglese. Nel giallo di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 c’è un’audiocassetta che potrebbe rivelarsi cruciale. Questa audiocassetta è in realtà la seconda che fu lasciata alla famiglia della giovane, la prima pare sarebbe stata abbandonata e prelevata da membri del Vaticano:
Il condizionale in questi casi è d’obbligo, perché questa prima cassetta non è mai stata trovata. Tanto più che secondo gli inquirenti la seconda cassetta, ricevuta nella sede Ansa di Roma, conteneva solo spezzoni di film porno, mentre la famiglia è convinta che in alcuni punti la voce potrebbe essere quella di Emanuela Orlandi. Il giornalista Francesco Paolo Del Re ha ascoltato i pareri di due esperti. La prima è la pornostar, oggi produttrice, Jessica Rizzo, che è apparsa molto turbata mentre veniva riprodotto l’audio: “A me non sembrano tanto grida di piacere. O è un film sadomaso…
Io ho fatto 250 film, ma c’erano più grida di piacere, poi mentre si gioca, ci si diverte, scappano anche delle parole, a volte spinte. Qui avverto qualcosa di lugubre, non di eccitante”. Si trattava di un video sadomaso – o meglio uno snuff movie – oppure la cassetta è autentica. È stato intervistato inoltre il critico cinematografico Marco Giusti, che ritiene che il sonoro di un film porno dell’83 dovrebbe essere più chiaro, ed esclude si tratti di un horror. Piero Orlandi, presente in trasmissione, ha ricordato che secondo gli analisti del Sismi la seconda cassetta sarebbe autentica e ci sarebbe un’altissima probabilità che la voce sia di Emanuela Orlandi.