Telefonate e messaggini (purtroppo) amano la musica classica, perché non c’è concerto a cui non si presentino con beep più o meno indiscreti se non addirittura cafoni. A trasformare gli smartphone da fattori di disturbo a strumenti musicali ci ha pensato però il compositore cinese Huang Ruo, creando la prima sinfonia della storia ad hoc. Si tratta di City of Floating Sounds, spettacolo che ha debuttato pochi giorni fa a Manchester.
Huang Ruo ha ribaltato l’intera esperienza d’ascolto, grazie a uno show che non è iniziato in sala ma in giro per la città. Prima del concerto gli spettatori hanno infatti scaricato l’app dell’evento e si sono ritrovati in quattro punti di Manchester, dai Cathedral Gardens a Peel Park. Qui hanno selezionato e avviato a tutto volume diverse tracce della sinfonia (quella dei fiati o quella delle percussioni, per esempio) che, suonate tutte insieme, hanno dato vita alla prima parte del concerto.
La musica di City of Floating Sounds ha iniziato così a riecheggiare per le strade: chi arrivava in ritardo premeva play e si sintonizzava. Clacson, pioggia, voci e rumori della strada sono diventati parte di questa esecuzione itinerante, diretta alla Factory International Warehouse, dove c’era la Filarmonica della Bbc che, sintonizzandosi agli smartphone degli spettatori, ha suonato il resto della sinfonia. «Chiunque può partecipare. È la mia visione utopica di come dovrebbe essere il mondo», ha detto Huang Ruo, ribadendo il valore democratico di un concerto che esce dal chiuso della sala e coinvolge il pubblico.