L’Ucraina risponde al Papa: “Nessuno negoziò con Hitler”
L’ambasciata ucraina presso la Santa Sede ha reagito con stizza alle parole di Papa Francesco rilasciate in un’intervista all’emittente svizzera RTS. Il Pontefice aveva auspicato la ripresa dei negoziati di pace con la Russia, invitando l’Ucraina ad “alzare bandiera bianca”.
“Durante la Seconda Guerra Mondiale qualcuno ha parlato di negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo?”, si chiede l’ambasciata in un tweet. “L’Ucraina non è la Cecoslovacchia del 1938”.
Le parole di Papa Francesco sono state strumentalizzate dalla propaganda russa, che le ha utilizzate per sostenere la propria posizione nel conflitto. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato: “Il Papa non sta parlando a Kiev, ma all’Occidente, che usa l’Ucraina come strumento per le sue ambizioni”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la sua posizione: “La follia russa deve perdere questa guerra. Faremo di tutto per questo”.
Nel frattempo, l’Ucraina ha colpito con i droni le raffinerie di Mosca. Un attacco che rappresenta una significativa escalation del conflitto.
La situazione in Ucraina rimane drammatica. Le ostilità continuano e la popolazione civile è la più colpita. La speranza di una pace negoziata sembra ancora lontana.
Le posizioni di Papa Francesco e dell’Ucraina sono diametralmente opposte. Il Pontefice auspica un negoziato per fermare la guerra, mentre Kiev non intende cedere alle pressioni russe. La diplomazia è ancora al lavoro, ma la strada per la pace è ancora lunga e tortuosa.