TAROCCHI GRATIS NEWSAddio, Faber: 25 anni fa moriva Fabrizio De André, poeta della musica italiana. L’11 gennaio del 1999, un mese prima del suo 59esimo compleanno, il genovese Faber lasciava il mondo terreno ma si consacrava ad artista immortale: i successi e i drammi del “poeta degli sconfitti”. Cantautore, poeta, musicista e genio della musica italiana: 25 anni fa, l’11 gennaio del 1999, ci lasciava il grande Fabrizio De André, un mese prima di compiere 59 anni. L’immenso Faber, appellativo donatogli dall’amico e compaesano Paolo Villaggio per la sua predilezione per i pastelli Faber-Castel, resta vivo nel panorama canoro italiano grazie alle sue canzoni, perle che raccontano gli affanni e le disavventure della vita, intrise di una nota malinconica, ma dannatamente vere e sempre attuali. Ciuffo sugli occhi, chitarra in braccio, sigaretta al lato della bocca e una sediolina: bastava questo al cantautore genovese per stupire il suo pubblico. Un ambiente intimo e raccolto nonostante i migliaia di spettatori ai suoi concerti… e che concerti! La carriera di De André è stata costellata da numerosi successi grazie anche ad una produzione copiosa: ha, infatti, inciso ben 14 album, oltre a canzoni uscite solo come singoli e poi riedite in antologie. Il poeta degli sconfitti o il cantautore degli emarginati, è riuscito a toccare tematiche oscure quali il suicidio, la prostituzione, la guerra e la criminalità realizzando veri e propri sonetti a cui, nessuno, può restare indifferente. La sua produzione artistica gli è valsa numerosi premi: Faber è l’artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco con sei Targhe e un Premio. Nel 1997, inoltre, gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano “Smisurata preghiera”. Figlio della scuola genovese, ha preferito la solitudine al frastuono delle luci della ribalta. Fragile, ma allo stesso tempo coraggioso, ha scelto la calma delle campagne sarde dove si è stabilito, nella metà degli anni settanta, insieme alla compagna (poi moglie) Dori Ghezzi. Ed è proprio nella tenuta sarda dell’Agnata che, nell’agosto del 1979, la coppia venne rapita dall’Anonima Sequestri. Una prigionia nelle sperdute montagne isolane durata 4 lunghi mesi da cui, fortunatamente, sia il cantautore che la compagna usciranno sani e salvi. E anche in quel momento drammatico della sua vita, dove la morte bussava insistente alla sua porta, il Faber ha avuto una parola di pietà per i suoi carcerieri: “noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai”.
La morte precoce. Ferito nell’animo, l’unica sua valvola di sfogo sarà, ancora una volta, la musica: da quella terribile esperienza nascerà l’album senza titolo, pubblicato nel 1981, comunemente conosciuto come L’indiano in cui racconta della vita in Sardegna e del sequestro. De André, sopravvissuto alla prigionia, non è riuscito però a sconfiggere quel male terribile che se l’è portato via prima di compiere 60 anni.
L’omaggio della sua Genova. E’ proprio in Calabria, durante le prove di un concerto a Roccella Jonica, che il cantautore comincia ad accusare i primi sintomi, avvertendo un forte dolore a schiena e torace tanto da non riuscire ad imbracciare la sua amata chitarra. E’ il 13 agosto del 1998 e, poco dopo, gli verrà diagnosticato un carcinoma polmonare. I concerti sono ormai un lontano ricordo e, dopo soli cinque mesi dalla diagnosi, De André esalerà l’ultimo respiro all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, poco prima del suo 59esimo compleanno. Genova, sua città natale, lo ricorderà oggi diffondendo una playlist con i suoi più grandi successi in via Garibaldi, la rinascimentale ‘strada nuova’ o ‘via aurea’ dove si affacciano i Palazzi dei Rolli e nei ‘caruggi’, i vicoli del centro dove sono ambientate molte delle sue canzoni. “Genova ricorda Fabrizio De André a 25 anni dalla sua scomparsa – commenta il sindaco Marco Bucci. Un atto doveroso per celebrare la figura del cantautore genovese. Una musica che allieterà il passaggio di genovesi e turisti nel cuore della città. Un omaggio a un personaggio che Genova non potrà mai dimenticare”.CONTINUA A LEGGERE SU TAROCCHI GRATIS
FABER 25 ANNI SENZA FABRIZIO DE ANDRÉ
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