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FACEVA PROSTITUIRE TRE COMPAGNE DI CLASSE TRA CUI LA SUA FIDANZATA

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Un gioco dove si guadagnano tanti soldi in poco tempo. È iniziato così. Poi è diventato un lavoro clandestino, da tenere nascosto ai genitori. Prostituirsi appena maggiorenni grazie all’aiuto dell’amico. A scoprirlo però sono stati pm e finanzieri che in poco tempo hanno smantellato un giro di baby escort figlie della Roma bene. L’epilogo è stata la condanna a 2 anni di carcere, pena patteggiata, del 20enne Edoardo B… L’obiettivo delle tre ragazze era semplice: prostituirsi per comprare borsette griffate, scarpe di marca, abbigliamento delle più blasonate maison e cellulari di ultima generazione. A casa il denaro non manca, ma non basta quando si tratta di concedersi accessori di lusso. Il gioco va in scena sul litorale, siamo all’Infernetto e a Ostia.

Tre ragazze hanno deciso di mettere in piedi un giro d’affari sotterraneo con un loro amico, ex compagno di classe e fidanzato di una di loro. Il patto è chiaro: le giovani ci mettono il corpo, lui le amicizie, la pubblicità nei posti che contano e, quindi, una clientela selezionata: professionisti, imprenditori e boss della mala bussano alla porta. Il “gioco” funziona. In appena 12 mesi, lungo tutto il 2022, il business messo in piedi vola. Ma qualcosa va storto, gli investigatori sulle tracce di un potente narcos albanese incappano nel giro della baby escort. In questo modo l’amico “ manager” delle tre finisce nei guai. Per lui, l’accusa formulata dai pm Pietro Pollidori e Carlo Villani, è sfruttamento della prostituzione. Anche se non ricopre il classico ruolo del protettore, il ventenne (difeso dall’avvocato Carlo Sartini) si serviva delle amiche. Nessun obbligo o violenza sulle giovani. Semplicemente incassava la metà dei soldi a patto che chi le incontrasse fosse una persona di fiducia. Tuttavia agevolare la prostituzione è un reato anche se le ragazze sono consenzienti.

Ma chi sono le ragazze? Sono tutte giovanissime, tutte italiane, tutte romane, tutte tra i 18 e i 20 anni. Una delle tre, da ripetente, frequentava l’ultimo anno delle superiori, un corso serale. Sono figlie di facoltosi commercianti, funzionari con redditi più che dignitosi. In alcuni casi il ventenne metteva a disposizione il suo appartamento all’Infernetto. Chi chiede di incontrarle è generalmente un uomo, ben sopra i 40 anni. Pronto a pagare partendo da un minimo di 250 euro. Un grande giro di affari. Il grande gioco, però, adesso è finito. «Pensavo che volesse farmi la corte, invece mi propose di entrare nel giro», spiega Paola (la chiameremo così) agli investigatori. Edoardo è il ventenne che la convince a prostituirsi per guadagnare qualche extra. Paola accetta anche se non ha bisogno di soldi ma solo perché «è curiosa», sottolinea e poi «Edoardo è un amico». In poco tempo la voce si sparge e Luca (anche questo è un nome di fantasia) ex fidanzato di Paola scopre cosa sta facendo la sua ex. Il ragazzo è disperato. Luca non avrebbe mai potuto immaginare che Paola, fino a poco tempo prima i due erano una coppia fissa, avesse iniziato a fare la escort. Nella telefonata intercettata dalla finanza Luca le chiede di smettere.

Questo è ciò che è contenuto nell’informativa finale e che ha permesso alla procura di incastrare il ventenne. Ma ecco la prima testimonianza, quella di Paola: «Edoardo è un mio amico, c’eravamo persi di vista. Poi lui un giorno mi ha ricontattato via Instagram dopo che mi ero lasciata con il mio fidanzato — racconta a dicembre del 2022 alla guardia di finanza — pensavo che volesse provarci con me. Invece ci siamo visti al centro commerciale Columbia e mi ha detto che aveva un giro di ragazze e mi ha chiesto se volessi entrarne a far parte. All’inizio ho preso tempo per pensarci perché ero indecisa, mi piaceva l’idea della novità e chiesi alle mie amiche un consiglio. A Edoardo poi chiesi ulteriori dettagli, in particolare se entrando in un giro del genere avrei avuto la possibilità di uscire e se le mie foto sarebbero potute circolare. Mi rassicurò in tal senso e mi disse, inoltre, che avrei guadagnato 300 euro da dividere con lui.

Da quel momento abbiamo scattato alcune foto in intimo senza faccia, in un appartamento a Prati che poi venivano caricate sempre da lui su diversi siti, il mio nickname era “ Asia”. Edoardo per me è sempre stato come una figura protettiva». Il 20 luglio del 2022 la finanza perquisisce l’abitazione di Edoardo. Per lui è una doccia fredda. Ecco cosa dice agli investigatori: «L’iphone 7 plus che vi ho consegnato è in uso prevalentemente a me e lo utilizzo per la gestione delle ragazze. Preciso che l’attività di prostituzione è iniziata circa un anno fa con Veronica. Dopo quattro mesi, lei si è stancata e da quattro mesi continua con Paola. Con le ragazze dividevamo i costi e incassi al 50%. Inizialmente si faceva carsex poi siamo passati a utilizzare hotel e case. Preciso, inoltre, che non ho fatto pressioni di alcun tipo. Tutto si è svolto di comune accordo».
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