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La lettera di Alessandro Giacoletto

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Non ci sarà alcun rito per dare l’ultimo saluto ad Alessandro Giacoletto e Cristina Masera, marito e moglie che hanno […]

Non ci sarà alcun rito per dare l’ultimo saluto ad Alessandro Giacoletto e Cristina Masera, marito e moglie che hanno deciso di togliersi la vita proprio come aveva fatto due anni prima la figlia Chiara, schiacciata dal peso degli abusi sessuali subiti da bambina da un parente molto stretto, morto poi di tumore.

Le loro ceneri saranno sparse in mare, come aveva voluto Chiara. «Che ora tornino a sorridere insieme», dice Mario, il fratello di Alessandro, distrutto dal dolore a Repubblica.

La decisione era stata presa da tempo, forse dal giorno stesso in cui Chiara si è tolta la vita. Tanto che Alessandro, nell’ambulatorio dove faceva il medico, aveva lasciato un biglietto: «Se oggi non ci sono in studio è perché ho raggiunto Chiara».

Lo ha ritrovato la segretaria, Margherita Denaro, che adesso si accusa di non aver agito abbastanza in fretta: «Mi dico che ho perso tempo, che avrei dovuto andare subito di là e che magari qualcosa si poteva ancora fare».

Un altro elemento che conferma l’intenzione di farla finita lo aveva dato Cristina, farmacista. «Stava come sta una donna disperata, che ha perso l’unica e adorata figlia. Da più di due anni mi aveva ceduto le quote della farmacia», ricorda la collega a Repubblica. «Aveva perso la voglia di fare le cose e non voleva danneggiarmi». I soldi Cristina li aveva mandati in beneficienza in Etiopia, dove Chiara aveva fatto volontariato.

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