TAROCCHI GRATIS NEWSPer quasi vent’anni ha insegnato inglese e tedesco in materne, elementari e licei senza averne i titoli, anzi presentandone di contraffatti. E per lo stesso periodo di tempo ha incassato dal Ministero delle Finanze e in minima parte dagli istituti scolastici i regolari stipendi da docente. Adesso è arrivato il conto, salatissimo, per la quarantanovenne comasca Viviana Mazzoni, condannata dalla Corte dei Conti della Lombardia a restituire 247.673,41 euro. La vicenda inizia il 19 ottobre 2020, quando il dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como controlla le dichiarazioni presentate dalla donna per l’incarico iniziato un mese prima come “docente laureato della scuola secondaria di secondo grado”. Dalle verifiche emerge che Mazzoni non si è mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano, essendo “incorsa nella decadenza dalla qualità di studente per non aver effettuato il numero minimo di esami nel periodo temporale prescritto dal regolamento”. Di più: l’insegnante non ha conseguito neppure il diploma magistrale alla paritaria Matilde di Canossa di Como, come da lei dichiarato. A quel punto, scatta la denuncia in Procura, che il 13 gennaio 2022 chiede il rinvio a giudizio di Mazzoni per le false attestazioni relative al titolo di studio e per le relative certificazioni fasulle nel periodo 2020-2021. Allo stesso tempo, l’Ufficio scolastico provinciale di Como segnala il caso alla Corte dei Conti della Lombardia: gli approfondimenti investigativi appurano che l’attività senza titoli va retrodata all’anno scolastico 2003-2004, ai tempi delle prime due sostituzioni dal 25 settembre al 18 novembre 2003 in un comprensivo di Uggiate Trevano e della supplenza di quattro giorni (dal 20 al 23 aprile 2004) in un comprensivo di Lurate Caccivio. Gli incarichi si susseguono: tre settimane tra novembre e dicembre 2004 sempre a Lurate Caccivio; 17 giorni nel febbraio 2006 ad Appiano Gentile; 9 giorni a marzo 2007 a Olgiate Comasco e due mesi tra aprile e giugno dello stesso anno a Valmorea; e così via negli anni successivi negli stessi istituti e in altre scuole di Cermenate, Como e Villa Guardia. Le supplenze vengono retribuite nella stragrande maggioranza dei casi dal Ministero delle Finanze per un ammontare complessivo di 232.957,80 euro e per la restante parte (16.781,88 euro) dai comprensivi, per una cifra complessiva di 249.739,68 euro. Introiti che il 13 giugno 2023 la Procura contabile contesta formalmente alla donna, che non si costituisce in giudizio tanto da essere dichiarata contumace. Lunedì i giudici della Corte dei Conti hanno depositato la sentenza, che ha accolto quasi in toto le richieste dell’accusa (ricalcolando al netto delle imposte gli importi bonificati dalle singole scuole) e condannato la quarantanovenne a risarcire più di 247mila euro.CONTINUA A LEGGERE SU TAROCCHI GRATIS
INSEGNA PER 20 ANNI CON TITOLI DI STUDIO CONTRAFFATTI
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