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Conoscete il terrore di Madalina Ghenea?

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Per la prima volta l’attrice e modella romena Madalina Ghenea, 37 anni, ha potuto guardare in faccia colei che per […]

Per la prima volta l’attrice e modella romena Madalina Ghenea, 37 anni, ha potuto guardare in faccia colei che per oltre tre anni sui social l’ha riempita di insulti e minacce con una tale costanza maniacale e senza senso da costringerla a cambiare abitudini di vita e a muoversi sempre con la paura che qualcuno potesse seguirla per farle del male.

Si sono incontrate nell’udienza in cui una sua connazionale 45enne, che non conosceva, è accusata di stalking nei suoi confronti.Il gip Roberto Crepaldi ha accolto la costituzione di parte civile anche della madre della Ghenea (come la figlia, è assistita dall’avvocato Michele Morenghi) e il 28 gennaio deciderà se rinviare a giudizio l’imputata che nega di essere lei la responsabile.

Che genere di messaggi venivano postati?

«Dicevano che non dovevo fare questo lavoro, se venivo premiata non avrei dovuto esserlo, che facevo pornografia perché la mia partecipazione al film di Sorrentino era pornografia. Se accettavo un’amicizia sui social, questa persona veniva subito bersagliata da messaggi contro di me, così come avveniva per le aziende con le quali lavoravo. Tante volte scriveva da un profilo falso che sembrava il mio dove metteva mie foto ritoccate per farmi sembra diversa».

L’accusa dice che è stata costretta a cambiare le sue abitudini di vita.

«Era come se ogni mattina attraverso i social qualcuno bussasse alla mia porta, entrasse in casa e mi minacciasse di morte con parole forti e piene di cattiveria. Ho fatto il Natale e il Capodanno 2022 chiusa in casa con le tapparelle abbassate mentre mia madre piangeva perché avevo paura che fuori ci fosse qualcuno ad aspettarmi. Ci sono stati momenti in cui avevo paura di portare mia figlia a scuola. Ho avuto anche un danno reputazionale gigantesco a livello lavorativo, e se sono qui in udienza è anche per proteggere la mia bambina e le vittime di stalking. Se dovessi ottenere un risarcimento, lo devolverò in beneficenza».

Come è stato il primo contatto con l’imputata?

«Non mi ha nemmeno guardata in faccia. Non è stato piacevole, ho provato un vuoto nello stomaco. Mi sconvolge che si tratti di una donna. Non so perché l’abbia fatto, dice che non c’entra niente e dà la colpa a un’altra donna, ma l’accusa dice che è stata lei».

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