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Martina Smeraldi dagli studi di giurisprudenza al cinema porno

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Caz*o, Martina, ma che dici!? E tu che leggi, ci credi che Martina Smeraldi ha la cellulite??? Ma dove? Lei […]

Caz*o, Martina, ma che dici!? E tu che leggi, ci credi che Martina Smeraldi ha la cellulite??? Ma dove? Lei dice su cosce e c*lo, ma io, giuro, non la vedo, nemmeno nella foto da lei postata con la culotte Minnie, in cui se ne lamenta! Al contrario io entusiasta ammiro deliziose cosce e delizioso c*lo che in 5 anni di porno – li festeggia il 20 agosto – si son fatti valere, e ne hanno fatta, di gran porno strada! E una volta per tutte, “grazie” a Martina, rispondo a tutte coloro che mi chiedono come si fa a diventare una pornostar da sfondo cioè che sfonda: fate come Martina Smeraldi!

E ciò non vuol dire dotarsi di serpeggianti gambe con su presunta cellulite su cosce e natiche (che poi, oggi, la cellulite, nel porno… è sdoganatissima) e di labbroni (Martina se li è rifatti prima del porno), o di seno timida seconda, o ciglione extra. No. No. No. Per fare la porno e divenirci una star bisogna dotarsi del cervello, di Martina, e metterlo in funzione come fa lei.

Sintonizzatevi sulla stessa frequenza se volete che il porno EU ma pure USA parli di voi, vi noti, e vi faccia pornare (e ben pagare) per i migliori. Che è via maestra per assurgere tra le star e oddio, da lì, a rimanerci, tra le star, è altra giostra, ma va bene: lo avrete notato. Martina non è che porna molto, le sue uscite sono centellinate, lei si dà anima – e sesso – per set ricercati. Da poco ce la possiamo divorare in due scene – e una è anale! – per la “Little Caprice Dreams”.

Una determinazione, quella di Martina, pari a serietà, a cui, a mio parere, dovrebbero ispirarsi e uomini, e soprattutto donne. Perché Martina non ha guardato in faccia nessuno, né ascoltato nessuno, quando, a soli 19 anni, si è incaponita a fare porno. Lei ha mollato Giurisprudenza per gli afrori sproporzionati che si respirano sui set, dov’è andata da sola, a mettersi alla prova. Non ha detto nulla a nessuno.

E mica per scaramanzia, solamente per evitarsi il tedio che quasi chiunque ti riserva se lo metti al corrente delle tue porno intenzioni. C’è in ogni generazione – anche in quelle cresciute a pane e web – chi si stacca dalla media per f*tterla. Menti micidiali, come Martina Smeraldi, che se ne imp*pa dei “no” morali. Papà e mamma non vogliono? Sì, ma ora “se ne sono fatti una ragione”, e Martina in questi 5 anni ha pornato per il mondo eppur tenendo come base la sua natia Sardegna.

Ha continuato a stare a casa dai suoi. Adesso sta a Milano, e chissà con chi. Le attribuiscono storie, con trapper, e calciatori, però su chi le piace, Martina non si apre. Non la freghi, non l’ho mai beccata in difficoltà in podcast o con tipi che in radio e/o in tv la intervistano col ticchio di sanarla nelle intenzioni. Ma quali? Martina fa quel che vuole, chi giornalista tv sta col libro sul porno che f*tte, fa, al porno, ottimo ufficio stampa. E i genitori, parenti, gli amici, chi te lo dice “per il tuo bene”, sono soltanto paurosi del giudizio degli altri. Ma tra questi altri in tanti a Martina (e colleghe) pagano le porno prestazioni su OnlyFans.

Al mondo non ci sono solo vittime, bensì ci sono (e ci sono sempre state) donne oltre i maschili canoni vigenti, donne a cui la regola sta stretta, e le urta. Sono sé stesse se inserite in altri schemi che si creano. E tanto nel sesso. C’è una intervista a Martina dove si stupiscono – pore stelle – che lei abbia avuto più di 200 uomini. Vale a dire peni in uno e più anfratti di sé. Ancora c’è gente appesa al pero che valuta la donna a seconda delle “appendici” che accetta dentro.

Davvero un pene vale più di un altro, e c’è una quota oltre la quale non andare? Sono pretesti per legare una “donna” a una moralità che illude a spiegarla, e contentano e acquietano nell’io. Ma il porno invita e manda in estasi schiantando proprio queste convinzioni: sì, c’è differenza tra fare porno e fare sesso nel tuo privato, eccome, non c’è paragone… in posizioni, tempi, metodo, e occhi presenti… e se ami con chi lo fai. Ma netta si separi una sc*pata pornografica dai sentimenti e da quanto e modo e con chi lo fa una donna per attribuirle non richieste patenti di etica. Una donna fa quello che le pare, e le va. Non ha niente da giustificare.

1 commento su “Martina Smeraldi dagli studi di giurisprudenza al cinema porno”

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