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MAURIZIO SOLIERI CHITARRISTA DI VASCO ROSSI SI RACCONTA

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“A VOLTE CI INFILAVAMO TUTTI NELLO STESSO LETTO” – LA VITA TRASGRESSIVA E I 70 ANNI DI MAURIZIO SOLIERI, CHITARRISTA DI VASCO ROSSI – LE GROUPIE, LE ORGE E IL SESSO A TRE: “SE UNA SI PORTAVA DIETRO UN’AMICA BRUTTA, BASTAVA METTERLA IN MEZZO AL LETTO…” – BARBARA COSTA: “I PRELIMINARI CON GLI STRIPTEASE, LE CAMERIERE D’HOTEL RIMORCHIATE, LE FAN CHE ‘ACCONTENTANO TUTTI’, E SOLO PER UN PASSAGGIO IN MACCHINA. FANNO ORALE, E MICA SI FERMANO LÌ. LA ‘GNOCCA DI PRIMA CATEGORIA’ STA A PADOVA. DICE SOLIERI: ‘LE PADOVANE SONO PUPE MOLTO SEXY. E’ SANO SESSO”…

Maurizio Solieri ha due c*glioni stratosferici, che io vorrei tanto misurargli. Perché ce li devi avere stratosferici se, da chitarrista principe e coautore della rockstar numero 1 in Italia (che, per chi fosse appena arrivato da un altro pianeta, annuncio che è Vasco Rossi) lo molli, e per giunta nel bel mezzo di un disco. Perché ce li devi avere stratosferici, se poi ci torni, con Vasco, riconoscendo di aver fatto un’enorme caz*ata. Vasco, se si incaz*a, “si incaz*a a pantera”, e quante volte ti ha licenziato? Due, tre, e comunque, caro Solieri, se mi alzo la gonna/ lo vogliamo vedere/ cosa c’è da fare?/ non ci pensare/ mica sono tua moglie/ non ti faccio soffrire/ ma, prima di tutto, fatteli fare, gli auguri, che sono 70!

E che mai dimostrerai: voi chitarristi rock siete stirpe a parte, magnifica, e sia benedetto il giorno che hai confessato ai tuoi che mai saresti diventato un medico! Fuori dalla genia rocchettara sì, che saresti invecchiato, forse pure male, e ritornando alla mia gonna, dio, se mi hai “trastullato” l’infanzia! Quando di sessualità giustamente sai nulla, e in stereo ti sparano “Alzati la Gonna”, dal testo che ostenta quanto sopra e peggio, macché, meglio, e grazieeeeee per averla fatta, e meno male che Vasco non se l’è tenuta…! O tu e Riva non gliel’avete data, chi se ne frega, io dico che è sacrosanto montarsi la testa, credersi ‘sto caz*o, se con un rockaccio suonato divino vai primo in classifica (e senza operazioni di marketing), e sei un f*go con la chitarra, e le f*ghe ti amano.

Poi non è durata, non è andata, e però a Solieri la f*gaggine – e la f*ga – è rimasta! E tu, che mi leggi, guardati Solieri, oggi, casa e famiglia, testa a posto da due decenni, e poi scordatelo, perché c’è stato un altro Solieri, rock ‘n drugs ‘n f*ga ‘n f*ga, non credo più di Vasco, ma non starei a giurarci… Vediamo: se torno agli anni ’80, inizio ’90, piena era rock in salsa emiliana, da quale “memorabile maialità” inizio? Sia chiaro: “Vita Spericolata” non è solamente il titolo di una canzone, e “Vado al Massimo” è uno stile di vita. Sconfinata gratitudine a americani e inglesi che il rock se lo sono inventato, sì, mettendo “voglia” alle groupie italiane. Palpitano in fila fuori dalle roulotte della Steve Rogers Band, la prima band di Vasco. Primo chitarrista: Maurizio Solieri. Se sei un musicista rock, hai donne disposte a tutto. Per te. Che vogliono te. Che vengono via con te. Non aspettano che un tuo cenno.

E Maurizio Solieri, come non amarlo, lui una volta una, una certa Federica, l’ha strappata a Vasco, e ci sono groupie che di giorno fanno l’avvocato, e altre, signore chiccose maritate bene, ingioiellate, che se gli allunghi le mani… ci stanno! E ti sono riconoscenti. Solieri, come si fa a non amarlo, lui non le manda a dire: “A volte ci infilavamo tutti nello stesso letto” (ma non in quello di Vasco) per incontri orgiastici dove, se la favorita “si porta dietro un’amica brutta, basta questa metterla in mezzo”. Al letto. I fuochi infuriano ai lati. Casini che sono leggenda. Sesso a tre. Preliminari di striptease. Magistrali. Un musicista rock “pesca sempre” e sempre bene e senza problemi. Cameriere d’hotel. Fidanzate ufficiali. Semi. E no. Insieme. E ci sono groupie che “accontentano tutti”, e solo per un passaggio in macchina. Fanno orale, e mica si fermano lì. La “gnocca di prima” (categoria) sta a Padova. “Le padovane” girano in gruppo. “Pupe molto sexy”. Pupe “sano sesso”.

Consolatorio, se la serata è andata uno schifo. Sesso carburante, quando in tour proprio non ce la fai più. Sul palco si sale sobri (abbastanza) ma chi l’ha stabilito che non si possa esagerare dopo un concerto…? Cosa volere di più. È come scrive Eve Babitz: ci sono musicisti che suonano le melodie, gli accordi e tutto, e non sanno leggere la musica, non hanno mai “imparato”: lo sanno fare e basta. E come lo sa fare Maurizio Solieri! Lui sa far suonare la chitarra in mille modi diversi. Col suo approccio aggressivo. A volumi altissimi. Il rock è v-i-t-a. È una smania che ti prende, dalla nascita, e, se sei femmina, ti prende al clitoride, e senza non ci sai stare. E la vita rock “è un continuo alternarsi di soddisfazioni e schiaffoni”. Ma sempre meglio dei talent. Ma com’è che lì s’esibiscono quasi tutti con quell’espressione moscia?!?!?! Educatini. Perfettini. Piagnosi. Sostanzialmente non ci dicono niente. Non ce lo possono dire.

Rock ‘N’ Roll Show. Heaven. Come dimenticarlo? Treno Modena-Milano: “Caz*o, sei bravo, eh! Tu sì che sai suonare la chitarra!”. Solieri e la prima volta con Vasco. Solieri che Vasco l’ha visto piangere, dopo un concerto deprimente. Non era venuto nessuno. Non si cag*vano Vasco, cr*sto s*nto! Maurizio, la fermo qui, ma prima o poi ci spiegherai che t’hanno fatto i Nirvana, e dai, non è vero che in Italia la storia della chitarra rock l’hanno fatta solo Franco Mussida e Alberto Radius. Ci sei TU. “Vacca gli indiani!”, non si muore mai, resurrection, finale, albachiara.

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