L’ ex presidente Bill Clinton ha respinto l’idea che l’invasione russa dell’Ucraina possa essere attribuita all’espansione della NATO avvenuta durante il suo mandato. In un’intervista trasmessa su CNN, ha dichiarato: “Penso che abbiamo fatto la cosa giusta al momento giusto. E se non l’avessimo fatto, questa crisi potrebbe essere accaduta ancora prima”.
Critici hanno sostenuto che l’avanzata continua della Russia verso i suoi confini da parte della NATO abbia spinto il presidente russo Vladimir Putin a reagire invadendo l’Ucraina, sia per riconquistare parte dell’impero russo perduto, sia per dimostrare che la Russia non è uno stato debole facilmente intimidito dall’Occidente. Clinton ha affermato che Putin “non ha fatto mistero del fatto che riteneva la dissoluzione dell’Unione Sovietica una grande tragedia”. L’ex presidente ha sottolineato che gli Stati Uniti e la NATO non hanno mai avuto l’intenzione di minacciare la Russia e che le nazioni dell’Europa orientale avevano il diritto di vivere in sicurezza dopo decenni di dominio russo. Durante il suo mandato, la Repubblica Ceca, l’Ungheria e la Polonia sono entrate a far parte della NATO, seguite nel 2004 da Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Tutte queste nazioni erano state parte dell’Unione Sovietica o alleate di essa. Clinton ha difeso la decisione di estendere la NATO a queste nazioni, sottolineando che la Repubblica Ceca era la più democratica e meglio gestita di tutte.
L’invasione dell’Ucraina nel febbraio è stata accolta con forte resistenza da parte dell’Ucraina, che ha recentemente riconquistato parte del territorio perso nelle prime settimane dell’attacco. Ha anche portato Finlandia e Svezia, due vicini a lungo neutrali della Russia, a chiedere di aderire alla NATO.