A inizio dicembre, a Montecarlo, insieme a Noah Lyles e a Mondo Duplantis, era stato eletto dalla federazione internazionale miglior atleta mondiale del 2023. Martedì il suo meraviglioso 2h00’35”, ottenuto a Chicago l’8 ottobre, era stato ratificato quale record del mondo di maratona. Ieri – intorno alle 23 locali, le 21 italiane – Kelvin Kiptum, 24enne keniano, straordinario talento, è morto in conseguenza di un incidente d’auto insieme al suo allenatore, il ruandese Gervais Hakizimana, sulla strada che da Kaptagat porta a Eldoret. Coi due una donna, Sharon Kosgei, ricoverata presso il Racecourse Hospital di Eldoret. Erano a bordo di una Toyota Premio. Alla guida ci sarebbe stato proprio Kiptum e nessun altro veicolo sarebbe stato coinvolto. A confermare la notizia le famiglie e le autorità locali: le salme sono state trasportate all’Mtrh, obitorio di Eldoret. Kelvin, capace di succedere a Sua Maestà Eliud Kipchoge in vetta alla lista mondiale della specialità, era candidato a infrangere per primo (in via ufficiale) il muro delle due ore sui 42 km. Aveva già dato appuntamento al 14 aprile, sul velocissimo percorso di Rotterdam. E, in agosto, sarebbe stato il favorito per l’oro olimpico di Parigi. «Il Kenya, come tutti i Paesi, avrà a disposizione tre posti – aveva umilmente ricordato nel Principato – e voglio che uno sia mio. In squadra collaboreremo, ma poi ognuno farà per sé. Quindi potrei puntare anche ai Mondiali di Tokyo 2025: ho visto la gara iridata di Budapest: mi ha affascinato». Un maledetto destino ha deciso diversamente, ha azzerato ogni ambizione.