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Il killer di Giulia Cecchettin in realtà non esiste?

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Filippo Turetta non esiste. Non lo sapevate? Quella della non esistenza dell’omicida reo confesso di Giulia Cecchettin è una delle […]

Filippo Turetta non esiste. Non lo sapevate? Quella della non esistenza dell’omicida reo confesso di Giulia Cecchettin è una delle più assurde e fantasiose ipotesi di complotto che sono circolate in Italia nell’ultimo anno. Turetta non esiste perché non ne è stata diffusa nessuna foto. Turetta non esiste perché la prima foto diffusa è chiaramente stata generata con l’AI. Turetta non esiste perché le altre foto che sono state diffuse sono diverse da quelle che abbiamo di lui prima dell’arresto.

E a dirla tutta pure quelle potrebbero essere di un’altra persona. Le immagini del colloquio in carcere con i genitori? Sono state appositamente sfocate per non permetterci di vedere le differenze, era tutta una messa in scena. Persino il padre Gino Cecchettin e la sorella di Giulia non sono altro che attori ingaggiati per recitare nella messinscena.

Queste le argomentazioni di un disfunzionale fan club che possiamo definire dei “No Turetta”, di cui avevamo parlato già su Huffpost. Avevamo provato a spiegare il perché di quest’assurdità: ogni volta che succede un fatto di cronaca violento c’è qualcuno pronto a sostenere che sia tutto finto, che sia tutta un’invenzione. È il deep-state a confezionare ad arte queste narrazioni, a falsificare foto e video, a ingaggiare comparse che recitino una parte in commedia. […]

Bene, ora che è andato in diretta tv a rispondere balbettante alle domande del pubblico ministero, che di lui si sono visti lunghi primi piani, che si è assistito alla confessione, tutti i dubbi sono stati fugati, no? Sarebbe troppo facile.

Erano fake le foto e gli spezzoni di colloquio con i genitori che abbiamo visto negli ultimi mesi, è un clamoroso fake anche quello trasmesso a reti unificate. “Quasi un anno per un sosia credibile”, scrive un “No Turetta” su X. Tanto ci è voluto per arrivare in un aula di tribunale non per i normali tempi di un processo, ma perché bisognava trovare e addestrare un attore che reggesse la parte. Un altro utente concorda: “In un anno mi aspettavo qualcuno che assomigliasse di più a quello con la maglia della pallavolo creato dall’IA”. Per qualcuno le responsabilità politiche sono evidenti:

“Quanto ancora il Pd pensa di poter portare avanti questa farsa?”. Il sigillo arriva da Cesare Sacchetti, uno dei principali cospirazionisti italiani, grande cassa di risonanza per pressoché tutte le narrazioni diversive che si trovano in circolazione. “Alla fine Turetta vince la sua “timidezza” che dura da quasi un anno e si presenta in tribunale, ultima foto a destra”, scrive condividendo un collage di foto diffuse negli ultimi mesi. Ovviamente qualcosa non torna:

“Il problema è che sembra molto diverso dal Turetta di Quartogrado, che ci hanno mostrato un mese fa, e da quello “originario” con i nei e con un volto diverso dagli altri due. Turetta evidentemente sta compiendo un processo unico e particolare che riguarda la sua persona. È in continua evoluzione. Non è mai uguale a sé stesso”.

Insomma, è tutta una messa in scena, e la stanno architettando pure male. Chi si aspettava che il semplice fatto che Turetta venisse mandato in diretta facesse sciogliere come neve al sole il movimento “No Turetta” si dovrà ricredere in fretta. Scriveva Rob Brotherton in Menti Sospettose: “Le teorie del complotto non sono semplicemente immuni da qualsiasi confutazione: esse prosperano su di essa. […]

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