Vladimir Putin, nel suo discorso di vittoria dopo le elezioni del 2024 che lo hanno confermato presidente della Russia, ha fatto riferimento esplicito ad Alexei Navalny. Il dissidente, noto per le sue posizioni contro il Cremlino, è morto a febbraio in un carcere siberiano. Secondo alcune ricostruzioni, Navalny avrebbe dovuto essere liberato in cambio del rilascio di Vadim Krasikov, un ufficiale dei servizi di sicurezza russi detenuto in Germania. Tuttavia, l’accordo di scambio sembra essere naufragato proprio a causa del rifiuto di Putin. Il presidente russo ha dichiarato: “Per quanto riguarda il signor Navalny: sì, è morto, ed è sempre un evento triste. Ma ne abbiamo avute altre nelle nostre carceri. E questo non è mai successo negli Stati Uniti?”.
Inoltre, Putin ha confermato che c’era l’idea di scambiare Navalny con prigionieri detenuti nei Paesi occidentali, e aveva accettato questa possibilità. Tuttavia, la morte di Navalny ha reso impossibile il completamento dello scambio. Putin ha concluso dicendo: “Volevamo scambiarlo in modo che non tornasse, ma è avvenuta questa morte, così è la vita”.
La menzione del nome di Navalny ha suscitato una forte reazione in Russia, con migliaia di persone che si sono presentate ai seggi elettorali per protestare contro Putin. Sono state arrestate 74 persone in diverse città del paese, mentre alcuni elettori hanno portato la loro scheda elettorale sulla tomba di Navalny a Mosca.