SMOKE ON THE “WATERS” – ROGER WATERS AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU CONTINUA A SPARARE “PUTINATE”: “L’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA NON È AVVENUTA SENZA CHE CI FOSSE UNA PROVOCAZIONE” – L’AMBASCIATORE UCRAINO ALL’ONU LO RANDELLA: “UN ALTRO MATTONE AGGIUNTO AL MURO DELLA DISINFORMAZIONE RUSSA” – NEL FRATTEMPO, WATERS HA ANNUNCIATO UNA NUOVA VERSIONE SOLISTA DI “THE DARK SIDE OF THE MOON”: “SMETTIAMOLA CON LA STRONZATA DEL “NOI” È IL MIO PROGETTO E L’HO SCRITTO IO. GILMOUR E RICK NON SANNO SCRIVERE, NON SONO ARTISTI”…
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È improbabile che Roger Waters, co-fondatore dei Pink Floyd, si scomponga più di tanto per gli attacchi di ieri, dopo la sua comparsa — su invito della Federazione Russa — al cospetto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per invocare un cessate il fuoco della guerra in Ucraina.
«L’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa è stata illegale. La condanno nei termini più forti possibili […] ma l’invasione russa dell’Ucraina non è avvenuta senza che ci fosse una provocazione, quindi condanno anche i provocatori nei termini più forti possibili».
Ha concluso il suo discorso chiedendo un cessate il fuoco immediato, indicando sé stesso come «una voce per i milioni senza voce»: «Grazie per averci ascoltato oggi: siamo in molti a non approvare i profitti dell’industria bellica: non alleviamo volentieri i nostri figli e le nostre figlie per fornire carne ai vostri cannoni. A nostro avviso, l’unica linea d’azione sensata oggi è chiedere un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Senza se, senza ma. Non c’è da spendere un’altra vita ucraina o russa: sono tutte preziose ai nostri occhi».
Molto più vivaci i toni del musicista — che peraltro all’Onu ha definito il governo ucraino come «il regime di Kiev» — nelle sue più recenti interviste: sabato scorso sulla tedesca Berliner Zeitung aveva elogiato apertamente Putin come uomo di pace che, a suo parere, «nel 2004 aveva teso la mano all’Occidente nel tentativo di costruire un’architettura di pace in Europa ma è stato mandato a quel paese» e «se è un gangster, non è un gangster peggiore di Joe Biden o degli altri presidenti americani del dopoguerra».
Il Pink Floyd aveva anche detto che chi considera la Russia l’aggressore della guerra in Ucraina «ha subìto il lavaggio del cervello[…] e che «chiunque abbia mezzo cervello può vedere che il conflitto in Ucraina è stato provocato oltre ogni misura. È probabilmente l’invasione più provocata di tutti i tempi». Aveva poi dato il suo endorsement anche a uno dei principali talking points del Cremlino, opinando cioè che in Ucraina i russi puntano alla «denazificazione».
Insomma, Waters non ha detto niente di tutto questo davanti al Consiglio di sicurezza. Forse sfiorato dal dubbio che le sue parole sarebbero state strumentalizzate dalla diplomazia russa, che l’aveva invitato? In ogni caso è stata immediata la reazione dell’ambasciatore ucraino all’Onu Sergiy Kyslytsya che facendo il verso a The Wall ha parlato di «un altro mattone aggiunto al muro della disinformazione russa: triste spettacolo per i suoi fan di una volta».