“C’è uno studio giapponese in cui hanno scoperto che la lunghezza del naso è correlata alla lunghezza del pene“, spiega l’urologa americana Rena Malik al podcast Diary of a Ceo. La dottoressa si riferisce a uno studio del 2021 pubblicato su Basic and Clinical Andrology e che ha coinvolto 126 uomini.
La sorprendente tesi è stata supportata da un altro studio, condotto in Cina, che ha coinvolto 420 uomini. Altre tesi, come la lunghezza delle mani, dei piedi o l’altezza, invece, non hanno restituito dati convincenti e, quindi, sono state scartate.
“Oltre alla qualità dello sper*a negli ultimi 50 anni, abbiamo anche visto cambiare la lunghezza del pene – spiega Malik -. Pensano che sia dovuto a un inizio precoce della pubertà nei ragazzi e, di conseguenza, ricevono una maggiore esposizione al testosterone, sviluppando membri più lunghi”. In effetti, uno studio del 2023 dell’Università di Stanford ha analizzato i peni di 55mila uomini dal 1942 al 2021, notando un aumento della lunghezza (da 12 a 15 cm in erezione) negli ultimi tre decenni.
Secondo gli esperti, infatti, l’aumento potrebbe essere dovuto a sostanze chimiche provenienti da pesticidi e prodotti per l’igiene che interagiscono con gli ormoni del corpo.